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Mediazione familiare |
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Terapia di
coppia o avvocato?
Mediazione
familiare
Nell'universo
delle separazioni non sembra esserci spazio per una terza via che tenga conto
della volontà di separarsi di una coppia
senza
necessariamente incorrere in una battaglia legale.
In realtà questa
terza via c'è e si chiama mediazione familiare.
Le
strutture e le relazioni familiari contemporanee si stanno trasformando e
stanno assumendo configurazioni sempre più composite, mutevoli e diversificate.
Lo segnalano la diminuzione dei matrimoni, l’incremento delle coppie di fatto,
l’aumento delle rotture tra coniugi e tra conviventi in presenza di figli
minori, il fenomeno delle ri-coabitazioni con le famiglie di origine e del
“pendolarismo familiare”.
La famiglia nell’epoca iper-moderna si presenta, sempre
di più, priva di un centro di gravità, stratificata e disordinata. Inoltre la
precarietà degli affetti, che sta assumendo una dimensione sociale non più
trascurabile, è fonte di notevole stress per tutti i soggetti coinvolti,
soprattutto per i bambini.
La separazione della coppia genitoriale richiede infatti
un elevato livello di adattamento, energie e risorse. Dalle ricerche emerge
inoltre che padri e madri in conflitto sono maggiormente in difficoltà nel
rispondere adeguatamente alle responsabilità generative e ad assumere una
funzione normativa, sono più irritabili e meno coinvolti con i figli, hanno
minor tempo da dedicare loro, faticano nell’ascoltarli e nel fornirgli appoggio
emotivo.
Alla luce di queste considerazioni diventa quindi fondamentale
il sostegno della famiglia nel suo periodo decisamente più critico, ovvero quando
i genitori si separano.
La mediazione familiare aiuta i coniugi a gestire
questo periodo conflittuale, a migliorare i rapporti con gli altri e a
riacquistare la serenità della vita insieme oppure da soli.
La mediazione può evitare litigi dolorosi in caso di
separazioni, divorzi, divisioni ereditarie e assistenza ai genitori anziani.
Può migliorare il dialogo in famiglia e risolvere i problemi legati alla
gestione di matrimoni complessi.
Nel tentativo di
gestire al meglio una separazione possiamo quindi pensare di rivolgerci a un
esperto che ci aiuti a gestire questioni pratiche ed emotive.
Che cos’è la mediazione familiare?
Si tratta di un intervento
rivolto alla coppia in difficoltà, per favorire una separazione civile e senza risvolti
traumatici.
La mediazione familiare prevede l’aiuto
di un terzo soggetto neutrale, il mediatore, che stimola le parti a comunicare
in un clima di rispetto e a individuare e tutelare i bisogni di ciascuno e
quelli della famiglia, con particolare riguardo ai figli.
Qual è lo scopo della mediazione
familiare?
In linea generale lo scopo della mediazione è quello di sostenere le
coppie che si stanno separando a portare avanti un progetto di bigenitorialità,
così come suggeriscono le norme giuridiche e gli approcci psicologici alla
separazione.
Diversamente da una terapia psicologica, i figli normalmente non possono prendere
parte al processo di mediazione, che interessa solo i due genitori. La mediazione familiare aiuta infatti
i due coniugi a trovare un accordo sui vari aspetti della separazione.
Chi è e che ruolo ha il mediatore
familiare?
Il mediatore familiare è un professionista altamente qualificato
che dispone di competenze sia giuridiche sia psicologiche, esperto nelle
tecniche di negoziazione.
Il compito del mediatore consiste nell’accompagnare
la coppia alla definizione dei termini della separazione, suggerendo strategie
e stimolando i coniugi a trovare soluzioni per chiudere il matrimonio nella maniera più pacifica e
definitiva possibile.
Una volta stabilite tutte le condizioni
non si dovrà far altro che ratificarle attraverso il tribunale.
Che cosa non fa il
mediatore familiare?
Il
mediatore familiare:
-
non parteggia per nessuno perché ha una posizione
imparziale rispetto agli interessi in gioco;
-
non rivela a nessuno ciò che viene a sapere nel corso
della mediazione poiché è tenuto al segreto professionale;
-
non giudica l’operato delle parti: il suo compito è
accogliere e consigliare, non esprimere valutazioni;
-
non si occupa del passato ma lavora sul presente e sul
futuro;
-
non impone soluzioni pre-confezionate perché il suo
obiettivo è trovare una soluzione personalizzata per le specifiche esigenze
della coppia;
-
non tenta di riconciliare né di separare i coniugi, ma
li stimola a capire ciò che realmente vogliono per se stessi e per la loro
famiglia.
Quali sono le origini della mediazione familiare?
La
mediazione familiare, intesa in senso stretto come strumento alternativo o
integrativo di risoluzione dei conflitti familiari, nacque negli Stati Uniti
alla fine degli anni ’60. Successivamente si diffuse in Canada e, a partire
dagli anni ’80, in Europa.
La
mediazione, intesa in senso più ampio come modo per trovare una conciliazione
tra i contendenti, ha invece origini molto più antiche. È sufficiente pensare
alla Cina del V secolo, dove Confucio auspicava l’utilizzo della mediazione per
dirimere i conflitti tra i cittadini oppure alla storia greca, nella quale
spesso le controversie tra le città-stato venivano affidate ad un mediatore.
A chi può essere utile la mediazione familiare?
La
mediazione familiare può essere utile alle coppie che intendono separarsi e che
desiderano concordare le condizioni della separazione, decidendo in prima
persona quale sarà il futuro proprio e dei propri figli.
Risulta
un valido strumento anche per tutti coloro che, all’interno della famiglia, vivono
un conflitto e vogliono tentare di risolverlo direttamente, senza delegare ciò all’autorità
giudiziaria.
Quali
argomenti si possono trattare nella mediazione familiare?
Nel
corso della mediazione familiare possono essere affrontati e negoziati potenzialmente
tutti gli argomenti che riguardano la famiglia.
Sono
le parti a decidere di che cosa parlare e su quali punti cercare un accordo (in
caso di separazione l’argomento principale della mediazione è generalmente
quello dell’affidamento, del collocamento e del mantenimento dei figli).
Qual
è il naturale epilogo del percorso di mediazione familiare?
Generalmente
il percorso di mediazione familiare si conclude con un accordo tra le parti che
risolve la controversia.
Se si
sta negoziando una separazione tra i coniugi l’accordo includerà le condizioni
con attenzione tanto agli aspetti economici quanto all’affidamento dei figli.
Tale accordo rappresenta un vero e proprio impegno scritto, debitamente
sottoscritto dalle parti, che dovrà poi essere portato ad un avvocato.
Quali sono i vantaggi della mediazione familiare?
I
vantaggi della mediazione familiare sono molteplici e rilevanti:
-
abbassare il livello di conflittualità con una
ricaduta positiva sui rapporti tra i coniugi e di questi ultimi con i figli;
-
tutelare al massimo gli interessi dei figli prendendo
coscienza che si può smettere di essere marito e moglie ma non si può e non si
deve smettere di essere genitori;
-
decidere in prima persona come riorganizzare la
famiglia senza delegare a ciò i giudici;
-
ridurre di molto le spese di giustizia;
-
ridurre di molto i tempi della separazione.