AUTISMO : 2 APRILE GIORNATA MONDIALE
AUTISMO....impariamo a conoscerlo
IMPUGNATURA SCORRETTA
Bernardo ha 4 anni e mezzo e frequenta il secondo anno di scuola materna. Dalle foto pubblicate è possibile notare come egli utilizzi, nel gesto grafico, indistintamente sia la mano destra che quella sinistra, senza mostrare alcun tipo di preferenza, e come, in entrambi i casi, l’impugnatura risulti scorretta.
Lo sviluppo della prensione e dell’impugnatura avvengono attraverso una successione di tappe ben definite, ma con ritmi che possono variare da un individuo all’altro. In ogni caso, solitamente già verso i 2 anni il bambino è in grado di tenere la matita nella mano preferita, ben in fondo verso la punta, usando il pollice e le prime due dita e di scarabocchiare spontaneamente.
A 3 anni, avendo ormai acquisito una sufficiente capacità di guidare lo strumento nella direzione voluta, il bambino è in grado di dare un’organizzazione alle forme che disegna, ad interrompere le linee e a riprenderle dallo stesso punto. Così, la traccia casuale diventa a poco a poco tracciato intenzionale.
Verso i 4 anni riesce a tenere la matita con padronanza, sapendo portare il pollice in opposizione a ciascun dito. E con l’acquisizione di una sempre maggiore sicurezza nell’attività grafo-motoria, si modifica anche la postura. Il bambino comincia a sollevare la testa allentando la tensione muscolare, parallelamente si distanzia col busto dal piano, sollevando leggermente l’avambraccio e il polso.
Quando l’impugnatura, la postura o il posizionamento del foglio sul piano non sono corretti, è possibile incorrere in tensioni muscolari, irrigidimenti e crampi, che possono consolidarsi nel tempo, oltre che in difficoltà visuo – motorie (per la copertura parziale o totale di ciò che si sta scrivendo).
ESEMPIO DI IMPUGNATURA SCORRETTA
Nella rieducazione psicomotoria si dà grande rilievo al rapporto che il bambino ha con lo strumento grafico, perché il miglioramento di questo aspetto sarà fonte di quei benefici che si ripercuoteranno anche sull’intero sistema neuromuscolare e psicomotorio. Risulta da ciò evidente l’opportunità di porre molta attenzione allo sviluppo dei prerequisiti necessari per la scrittura, nel rispetto del ritmo di crescita neuromotoria del bambino, attraverso non solo esperienze di manualità fine e di coordinazione visuo-motoria, ma anche con attività di pregrafismo, da applicarsi sin dalla scuola dell’infanzia a scopo preventivo. L’obiettivo è quello di realizzare un controllo globale del corpo contemporaneamente ad un controllo fine, segmentario, della mano che è essenziale per preparare il bambino alla successiva attività grafica.
UN ALTRO ESEMPIO DI IMPUGNATURA SCORRETTA
Dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia è possibile giocare con il bambino attraverso esercizi di distensione, di dissociazione motoria e di motricità fine, per prepararlo ad una postura rilassata e ad una buona coordinazione, nonché per facilitare la prensione dello strumento grafico. Per sviluppare la motricità fine, si può proporre, ad esempio, “l’esercizio delle dita a coppie”, in cui si oppongono i polpastrelli del pollice di entrambe le mani a turno con ogni dito, seguendo un certo ritmo e contando ad alta voce, prima in avanti dall’indice al mignolo e poi all’indietro dal mignolo all’indice, o il “gioco delle palline”, nel quale si mima il lancio di una biglia tra il pollice e ogni dito, partendo dall’indice verso il mignolo e poi all’indietro dal mignolo all’indice, contando ad alta voce, prima lentamente e poi aumentando la velocità.
Per una corretta “presa a pinza” nel momento in cui si impugna la matita, con pollice opposto ad indice e medio che sorregge la matita lateralmente, si può proporre l’esercizio del “cannocchiale” che consiste nel far opporre ai bambini indice e pollice di entrambe le mani come per creare due cerchi, mentre le altre dita sono arrotondate e un po’ aperte, e poi far porre le dita così posizionate davanti agli occhi per guardarci attraverso come in un cannocchiale.
Nell’ambito della rieducazione della scrittura si attribuisce molta importanza agli esercizi di motricità fine proprio per la funzione che essi hanno di ristabilire nel bambino un contatto con una delle parti più periferiche del loro corpo costituita dalle dita della mano. Solo in questo modo infatti, il bambino riuscirà a percepire con consapevolezza lo strumento grafico e a conquistare il controllo su di esso.